Nome proprio
/ænˈdrɒməki/
Andromaca
Andromaca è un personaggio della mitologia greca, famosa come la moglie di Ettore, il principe di Troia, e madre di Astianatte. È un personaggio prominente nell'Iliade di Omero ed è anche presente in opere di tragedia greca, come quelle di Euripide.
Nel linguaggio moderno, il nome di Andromaca è spesso usato in contesti letterari o accademici, generalmente per riferirsi a temi di amore, perdita e la situazione degli eroi durante la guerra.
Andromaca era devastata dopo la caduta di Troia, lamentando la perdita del marito e della sua casa.
In many retellings of the Trojan War, Andromache’s grief showcases the human cost of conflict.
In molte reinterpretazioni della guerra di Troia, il dolore di Andromaca mette in evidenza il costo umano del conflitto.
The character of Andromache has inspired countless artistic representations throughout history.
Il nome "Andromaca" non è comunemente utilizzato in espressioni idiomatiche nella lingua inglese. Tuttavia, può essere utilizzato in contesti che riguardano il dolore e la divinità femminile legata al sacrificio.
Descrivendo il dolore della moglie di un guerriero, si potrebbe dire: "Si sentiva come Andromaca, intrappolata in un mondo di tristezza e perdita."
In discussions about loyalty and love, someone may refer to the strength of Andromache as a testament to enduring affection amidst chaos.
Il nome Andromaca deriva dal greco antico "Ανδρομάχη" (Andromachē), che significa "che combatte contro gli uomini" (da ἀνήρ, "anēr", uomo e μάχη, "machē", battaglia). La mitologia presenta Andromaca come un simbolo della resilienza femminile.
Sinonimi: Nessuno diretto, ma può essere associato a termini come "moglie devota" o "madre tragica" nel contesto della letteratura.
Contrari: Non ha un antonimo diretto, ma si potrebbe considerare "infedele" o "abbandonata" in un contesto di relazioni.
Andromaca rappresenta una figura archetipica della sofferenza e della perdita, la cui storia continua a risuonare attraverso la letteratura e l'arte, simbolizzando il dolore umano e la resilienza.