La parola "acetonemia" è un sostantivo.
La trascrizione fonetica di "acetonemia" secondo l'alfabeto fonetico internazionale (IPA) è: /ˌæs.ɪ.təʊˈniː.mi.ə/
L'acetonemia è una condizione caratterizzata dall'accumulo di acetone nel sangue. Questa condizione è spesso associata a chetosi, che si verifica quando il corpo utilizza i grassi come fonte primaria di energia in assenza di carboidrati sufficienti. È comune nei diabetici, specialmente nei casi di diabete di tipo 1, e può verificarsi anche durante diete estreme o digiuni prolungati. La frequenza d'uso di "acetonemia" è relativamente bassa, poiché si tratta di un termine tecnico utilizzato prevalentemente in contesti medici e scientifici, piuttosto che nel linguaggio quotidiano.
"Il paziente è stato diagnosticato con acetonemia dopo aver mostrato sintomi di chetoacidosi."
"Monitoring blood sugar levels is crucial to prevent acetonemia in diabetic patients."
"Monitorare i livelli di zucchero nel sangue è cruciale per prevenire l'acetonemia nei pazienti diabetici."
"Acetonemia can lead to serious health complications if not addressed promptly."
L’acetonemia non è comunemente utilizzata in espressioni idiomatiche, poiché è un termine tecnico specifico. Tuttavia, può essere discussa in contesti medici in relazione a condizioni più ampie, come:
"Un alto livello di chetoni può portare all'acetonemia e deve essere trattato immediatamente."
"Patients experiencing symptoms of nausea and fatigue should be tested for acetonemia."
Il termine "acetonemia" deriva dal greco "aceto" (aceto, che in questo contesto si riferisce all'acetone) e "emia" (che significa "sangue"). È formato quindi dall'unione di "aceto" e "emia", indicando la presenza di acetone nel sangue.