La parola "agrapha" è un sostantivo.
La trascrizione fonetica di "agrapha" in alfabeto fonetico internazionale è /əˈɡræfə/.
"Agrapha" si riferisce generalmente a riferimenti o insegnamenti di Gesù che non si trovano nei Vangeli canonici, ma possono essere presenti in fonti apocrife o tradizioni orali. È utilizzato principalmente in contesti teologici e accademici, con una frequenza d'uso relativamente bassa nel linguaggio colloquiale.
"Alcuni studiosi studiano gli agrapha per ottenere approfondimenti sulla vita di Gesù."
"The agrapha are often regarded as valuable additions to biblical studies."
"Gli agrapha sono spesso considerati aggiunte preziose agli studi biblici."
"Many teachings found in the agrapha have influenced Christian thought throughout history."
Poiché "agrapha" non è comunemente utilizzata in espressioni idiomatiche nel linguaggio contemporaneo, le frasi relative a espressioni più ampie possono non essere direttamente applicabili. Tuttavia, puoi considerare frasi generali sulle scritture o le tradizioni di insegnamento:
"Gli insegnamenti di Gesù spesso si estendono oltre i testi scritti, compresi molti agrapha."
"In the context of religious discussions, the agrapha provide a fascinating glimpse into early Christianity."
La parola "agrapha" deriva dal greco "ἀγράφο" (agrapha), che significa "non scritto". In un contesto religioso, si riferisce a citazioni o insegnamenti di Gesù non documentati nei Vangeli ufficiali.
Sinonimi: - Insegnamenti non canonici - Riflessioni orali
Contrari: - Canonico (come nel "vangelo canonico") - Documentato
Questa parola è quindi specializzata e ha una rilevanza piuttosto ristretta nel linguaggio quotidiano, ma assume un’importanza notevole in determinati ambiti di studio.