Frase nominale.
/ˌʌnˈbɔrn ˌdʒɛnəˈreɪʃənz/
La frase "unborn generations" si riferisce alle generazioni di persone che non sono ancora nate; è utilizzata per esprimere preoccupazioni o considerazioni riguardanti l'impatto delle scelte presenti sulle persone del futuro.
Questa espressione è spesso utilizzata in contesti scritti, come articoli, saggi o dibattiti legati a temi ecologici, sociali o etici. Non è molto frequente nel linguaggio colloquiale, ma può apparire in discorsi pubblici o accademici. L'uso è crescente soprattutto nel contesto di sostenibilità e responsabilità intergenerazionale.
Le decisioni che prendiamo oggi influenzeranno le generazioni non nate.
We must consider the rights of unborn generations in our environmental policies.
Dobbiamo considerare i diritti delle generazioni non nate nelle nostre politiche ambientali.
Many activists argue that we have a duty to protect unborn generations from climate change.
Sebbene "unborn generations" di per sé non sia parte di espressioni idiomatiche comuni, è possibile trovare frasi che includono l'idea di responsabilità per le generazioni future:
Lo dobbiamo alle generazioni non nate lasciare un pianeta migliore.
The legacy we create today will resonate with unborn generations.
L'eredità che creiamo oggi risuonerà con le generazioni non nate.
Planning for unborn generations requires foresight and responsibility.
La parola "unborn" deriva dal prefisso "un-" che significa "non" e "born" che deriva dal termine germanico "bernan," che significa "portare alla vita" o "nascere." "Generations" proviene dal latino "generatio," che significa "origine" o "nascita," combinando il significato di "nascita" con quello di "gruppo di individui".