Sostantivo.
/aguaˈθeɾo/ (in Spagna) o /aguaˈseɾo/ (in America Latina).
L'uso di "aguacero" si riferisce a una forte pioggia, generalmente di breve durata e intensa, tipica in molte regioni tropicali e subtropicali. È una parola di uso comune nella lingua spagnola e viene utilizzata sia nel linguaggio parlato che scritto.
In termini di frequenza d'uso, "aguacero" è più comune nell'orale, specialmente in contesti colloquiali, ma è anche utilizzato in comunicazioni scritte, come notizie meteorologiche o racconti.
Cayó un aguacero inesperado durante la tarde.
(È caduto un acquazzone inaspettato durante il pomeriggio.)
Después del aguacero, el cielo se aclaró.
(Dopo l'acquazzone, il cielo si è schiarito.)
Los campesinos esperaban un aguacero para regar sus cultivos.
(I contadini speravano in un acquazzone per irrigare i loro raccolti.)
Sebbene "aguacero" non sia frequentemente utilizzato in espressioni idiomatiche comuni, ci sono alcune frasi colloquiali in cui appare.
"Hacer un aguacero": Significa causare confusione o agitazione in una situazione.
La noticia de su renuncia hizo un aguacero en la oficina.
(La notizia delle sue dimissioni ha creato confusione in ufficio.)
"Aguacero de emociones": Si riferisce a un'esperienza emotiva intensa, come un'ondata di emozioni simultanee.
Al recordar aquel día, sentí un aguacero de emociones.
(Ricordando quel giorno, ho provato un'ondata di emozioni.)
"Aguacero" deriva dall'unione del termine "agua" (acqua) e il suffisso "-cero", che implica un evento o una condizione, spesso legato a una manifestazione di grande intensità. La parola sottolinea quindi l’intensità e la grande quantità di acqua cadente in un breve lasso di tempo.
Sinonimi: - chubasco (temporale) - chaparrón (acquazzone)
Contrari: - sequía (secchezza) - aridez (aridità)