Sostantivo.
/apaˈtɾida/
La parola "apatrida" in spagnolo viene utilizzata per descrivere una persona che non possiede una cittadinanza legale in nessun paese. Queste persone si trovano spesso in situazioni legali complicate, senza diritti politici o civili.
L'uso di "apatrida" è prevalentemente nel contesto scritto, ma può anche apparire nel parlato, soprattutto in conversazioni riguardanti diritti umani e disuguaglianze legali. La frequentazione di questo termine è più alta in ambito legale e sociale.
La convención de 1961 sobre la reducción de la apatrida es fundamental para proteger los derechos humanos.
La convenzione del 1961 sulla riduzione dell'apatridia è fondamentale per proteggere i diritti umani.
Muchas personas se convierten en apátridas debido a cambios en la legislación.
Molte persone diventano apatridi a causa di cambiamenti nella legislazione.
Non ci sono espressioni idiomatiche comuni che includono la parola "apatrida", tuttavia, il concetto di apatridia si intreccia con frasi e discussioni relative ai diritti umani, alla legalità e all'identità nazionale. Di seguito alcune frasi pertinenti che menzionano il concetto:
"Ser apátrida significa vivir sin la protección de un Estado."
Essere apatridi significa vivere senza la protezione di uno Stato.
"La apatridia es un tema que requiere atención internacional."
L'apatridia è un tema che richiede attenzione internazionale.
Il termine "apatrida" deriva dal greco "a-" (senza) e "patria" (patria, origine). Il concetto di apatridia è emerso con l'aumento dei conflitti e delle migrazioni forzate, diventando un tema di rilevanza nei diritti umani.
Sinonimi: - Sin patria - Sin nacionalidad
Contrari: - Ciudadano - Nacional
In sintesi, la parola "apatrida" è utilizzata per riferirsi a un individuo senza cittadinanza, collegata a questioni legali e sociali, con un'importanza significativa nel contesto dell'umanità e dei diritti.