"Calavera" è un sostantivo femminile.
/kalabeɾa/
In spagnolo, "calavera" si riferisce principalmente a un teschio, ma ha anche usi colloquiali e culturali, specialmente in Messico. La parola è spesso associata a festività tradizionali come il Giorno dei Morti (Día de Muertos), dove le calaveras di zucchero sono preparate come parte delle celebrazioni. L'uso di "calavera" è comune tanto nel linguaggio parlato quanto in quello scritto, con una frequenza d'uso alta nel contesto culturale e artistico.
Il teschio è un simbolo della morte nella cultura messicana.
Durante el Día de Muertos, se decoran las calaveras con colores vivos.
In spagnolo, "calavera" viene utilizzato in alcune espressioni idiomatiche, che spesso richiamano il tema della morte o della vita e della cultura popolare.
"Vivere come un teschio" significa vivere in modo spensierato, senza preoccuparsi della morte.
"Calavera de azúcar" si riferisce ai dolci festivi che vengono preparati per il Día de Muertos.
"Teschio di zucchero" si riferisce ai dolci festivi preparati per il Giorno dei Morti.
"Ser un calavera" è un modo colloquiale per dire che qualcuno è un trasgressore o una persona che vive una vita disordinata.
La parola "calavera" deriva dal latino "calavera", che significa "teschio" o "copertura della testa". Questo termine si è evoluto nel tempo, mantenendo un significato simile nelle lingue romanze.
Sinonimi: - "Cráneo" (cranio) - "Tesoro" (teschio)
Contrari: - Non ci sono contrari diretti, poiché "calavera" indica specificamente un'idea legata alla morte. Tuttavia, in un senso più ampio, si potrebbe considerare "vida" (vita) come un approccio opposto.