"Cero" è un sostantivo e un aggettivo.
La trascrizione fonetica di "cero" in alfabeto fonetico internazionale (IPA) è /ˈθe.ɾo/ in spagnolo europeo e /ˈse.ɾo/ in spagnolo latinoamericano.
In italiano, "cero" si traduce come "zero".
La parola "cero" indica un valore numerico che rappresenta l'assenza di quantità o valore. Viene utilizzata sia in contesti matematici che in espressioni quotidiane. La frequenza d'uso di "cero" è alta e si usa comunemente in entrambi i contesti, parlato e scritto.
En la clasificación, el jugador terminó en cero.
(Nella classifica, il giocatore è terminato a zero.)
Cero es un número importante en matemáticas.
(Zero è un numero importante in matematica.)
La parola "cero" è utilizzata anche in diverse espressioni idiomatiche:
Estar en cero.
(Essere a zero.)
Significa non avere nulla, né vantaggi né svantaggi.
Esempio: Estoy en cero después de perder mi trabajo.
(Sono a zero dopo aver perso il mio lavoro.)
Hacer cero.
(Fare zero.)
Si usa per indicare il raggiungimento di un obiettivo senza errori.
Esempio: El equipo hizo cero en la última competencia.
(La squadra ha fatto zero nell'ultima competizione.)
Cero a la izquierda.
(Zero a sinistra.)
Indica qualcosa di insignificante o che non ha valore.
Esempio: Su opinión vale cero a la izquierda en esta decisión.
(La sua opinione vale zero a sinistra in questa decisione.)
La parola "cero" deriva dall'arabo "ṣifr", che significa "vuoto" o "niente". Questo termine fu portato in Europa attraverso il latino medievale "zephirum".
Sinonimi: nulla, niente, nullo.
Contrari: uno, uno (in contesti numerici), qualcosa.