"Chalan" è un sostantivo.
La trascrizione fonetica di "chalan" in alfabeto fonetico internazionale (IPA) è [tʃaˈlan].
In italiano, "chalan" può essere tradotto come: - "cavalcante" - "cavalieri" (in contesti specifici, legati a cavalieri di un certo tipo o mestieri)
In spagnolo, "chalan" è un termine che si usa principalmente nei paesi latinoamericani, e in particolare in paesi come Perù e Bolivia, per riferirsi a un cavaliere o a un uomo che si occupa di cavalli, in particolare nei contesti di competizione e monta. Può anche riferirsi a qualcuno che lavora nel commercio di bestiame.
"Chalan" non è una parola di uso comune in tutte le varianti dello spagnolo, e il suo utilizzo è prevalentemente colloquiale e dipendente dalla regione. È più sentita nel linguaggio parlato che in quello scritto.
"Il cavaliere che partecipa alla competizione è molto abile."
"Siempre confío en el chalan cuando debo negociar un caballo."
"Chalan" non è strettamente usato in molte espressioni idiomatiche, ma ecco un paio di frasi che appaiono nel linguaggio colloquiale, facendo riferimento a "chalan" come uno che lavora a stretto contatto con i cavalli o nel commercio di bestiame:
"Non c'è cavaliere che non sappia come trattare un cavallo."
"Con un buen chalan, siempre se logra un buen trato."
La parola "chalan" potrebbe derivare dalla lingua quechua, dove "chala" si riferisce a "fango" o "sabbia", ma il suo significato attuale è più specifico nel contesto di qualcuno che ha un'abilità particolare con i cavalli. È un termine che ha evoluto nel tempo con il suo uso culturale.
Sinonimi: - "caballero" (cavaliere) - "jinete" (cavaliere, montatore di cavalli)
Contrari: - Non ci sono contrari diretti per "chalan", poiché il termine è specifico e contestualizzato nel regno dei cavalieri e dei commercianti di bestiame. Tuttavia, in contesti più ampi, "novato" (principiante) potrebbe essere visto come un contrario in termini di esperienza.