La parola "chapuza" è un sostantivo femminile.
La trascrizione fonetica di "chapuza" in Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA) è /tʃaˈpuθa/ in spagnolo europeo e /tʃaˈpusa/ in spagnolo latinoamericano.
"Chapuza" si riferisce a un lavoro eseguito in modo approssimativo o scadente. È utilizzata frequentemente nel linguaggio colloquiale per denotare disattenzione nella qualità del lavoro, specialmente in contesti in cui si ci aspetterebbe un certo livello di competenza o finitura. Questa parola è comune sia nel linguaggio parlato che in quello scritto, ma è più frequentemente utilizzata nel parlato quotidiano.
"Esa mesa fue una chapuza, se tambalea cada vez que se sienta alguien."
"Quella tavola è stata una chapuza, balla ogni volta che ci si siede qualcuno."
"No quiero que hagan una chapuza en la construcción de mi casa."
"Non voglio che facciano una chapuza nella costruzione della mia casa."
Non esistono molte espressioni idiomatiche che utilizzano la parola "chapuza", ma è spesso utilizzata in frasi comuni per descrivere lavori o attività di scarsa qualità.
"No se puede hacer chapuza si quieres un buen resultado."
"Non si può fare una chapuza se vuoi un buon risultato."
"Esa reparación fue una chapuza, tendrás que hacerlo de nuevo."
"Quella riparazione è stata una chapuza, dovrai farla di nuovo."
"Cuando haces una chapuza, te ahorras tiempo, pero luego pagas las consecuencias."
"Quando fai una chapuza, risparmi tempo, ma poi paghi le conseguenze."
La parola "chapuza" ha origini in spagnolo colloquiale, e deriva dal termine "chapus", usato per riferirsi a lavori fatti in modo grossolano o con poca attenzione. Non è chiaro se abbia radici in altre lingue, ma la sua forma moderna è chiaramente legata all'uso quotidiano in contesti sociali informali.
Sinonimi: - "chapuza" può essere sinonimo di "burro" o "pésima calidad", in riferimento a qualcosa di scadente.
Contrari: - "obra maestra" (capolavoro) - "alta calidad" (alta qualità)