Sostantivo.
/kɔˈjote/
In spagnolo, "coyote" si riferisce tipicamente a un animale canino di dimensioni medie che vive in America, noto per la sua astuzia e adattabilità. In un contesto legale e sociale, il termine "coyote" è spesso utilizzato per designare le persone che trafficano illegalmente migranti, in particolare tra il Messico e gli Stati Uniti. La parola ha un uso più comune nel linguaggio parlato rispetto a quello scritto, anche se appare in contesti accademici e legali.
El coyote es un animal astuto que vive en las praderas.
(Il coyote è un animale astuto che vive nelle praterie.)
Muchos migrantes contratan a un coyote para cruzar la frontera.
(Molti migranti assumono un coyote per attraversare il confine.)
"No te dejes engañar, él es un coyote."
(Non farti ingannare, lui è astuto.)
Coyote de caminos: si riferisce a qualcuno che vive di espedienti o inganni.
"Siempre está buscando cómo sacar provecho, es un coyote de caminos."
(Cerca sempre di trarre vantaggio, è un esperto nei trucchi.)
Coyote legal: usato per riferirsi a un avvocato o consulente che aiuta in questioni di immigrazione.
La parola "coyote" deriva dal termine nahuatl "coyotl", utilizzato dagli Aztechi per descrivere l'animale. È stata adottata nella lingua spagnola durante il periodo coloniale.
In sintesi, "coyote" ha una duplice valenza nel linguaggio spagnolo, riferendosi sia a un animale astuto e adattabile, sia a una figura che si inserisce nel traffico di migranti, rendendo la parola ricca di significato e rilevanza sia in zoologia che in contesti legali e sociali.