"Orujo" è un sostantivo maschile.
La trascrizione fonetica di "orujo" in alfabeto fonetico internazionale (IPA) è /oˈɾuxo/.
In italiano, "orujo" può essere tradotto come "orujo" (il termine è utilizzato anche in italiano per descrivere una tipologia di grappa) oppure come "vinaccia" se ci si riferisce al prodotto residuale della vinificazione.
In spagnolo, "orujo" si riferisce tipicamente a un tipo di distillato ottenuto dalle vinacce, ovvero i residui solidi della lavorazione dell'uva. Questo liquore è particolarmente comune nelle regioni vinicole della Spagna, come la Galizia e la Rioja. "Orujo" è conosciuto per il suo alto contenuto alcolico e il suo sapore robusto.
La parola "orujo" viene usata prevalentemente nel contesto gastronomico e vinicolo, sia nel parlato che nello scritto, sebbene sia più frequente nelle discussioni riguardanti la produzione di alcolici e la cultura del vino.
L'orujo si elabora a partire dalle bucce e dai semi dell'uva.
En muchas regiones de España, el orujo es una bebida tradicional.
In molte regioni della Spagna, l'orujo è una bevanda tradizionale.
Después de la cena, siempre ofrecemos un chupito de orujo a nuestros invitados.
"Orujo" non è usato frequentemente in espressioni idiomatiche nella lingua spagnola. Tuttavia, ci sono alcune frasi collegate al termine che possono essere utilizzate in contesti colloquiali o legati alla cultura del vino:
Prendere un orujo per digerire. Utilizzato per indicare che un bicchierino di orujo dopo un pasto aiuta la digestione.
El orujo de la casa es muy fuerte.
L'orujo di casa è molto forte. Spesso usato per descrivere un orujo prodotto in casa, enfatizzando la sua potenza.
Con un buen orujo se celebran los grandes momentos.
La parola "orujo" deriva dal latino "auriucium", che significa "residuo". Questo riflette il suo processo di produzione, essendo un prodotto derivato dai derivati della vinificazione.
Non ha un contrario diretto, dato che si tratta di un tipo di alcolico. Tuttavia, in un contesto più ampio, un'opzione analcolica potrebbe essere considerata un "contrario".