"Otrora" è un avverbio.
La trascrizione fonetica in alfabeto fonetico internazionale è: [oˈtɾoɾa]
In italiano, "otrora" si può tradurre con "una volta", "in passato" o "precedentemente".
"Otrora" si usa per riferirsi a un periodo di tempo passato, evocando nostalgia o un senso di lontananza temporale. La sua frequenza d'uso è maggiore nel contesto scritto, specialmente in testi letterari o poetici, ma può apparire anche nel parlato, sebbene in modo più formale o letterario.
"Otrora, este pueblo era un lugar lleno de vida."
"Una volta, questo villaggio era un luogo pieno di vita."
"Ella me contó historias de tiempos otrora."
"Mi ha raccontato storie di tempi passati."
"Otrora" non è comunemente utilizzato in espressioni idiomatiche specifiche, tuttavia, è talvolta associato a frasi che evocano nostalgia o riflessione sul passato. Ecco alcune frasi che fanno riferimento a concetti legati al passato:
"La vida de hoy no se asemeja en nada a la de otrora."
"La vita di oggi non somiglia affatto a quella di una volta."
"Los recuerdos de otrora siempre trae una sonrisa."
"I ricordi di una volta portano sempre un sorriso."
La parola "otrora" deriva dal latino "oltra", che significa "altrove" o "oltre". Con il tempo, l'uso della parola è evoluto per riferirsi a un tempo passato, come in "una volta".
In sintesi, "otrora" è un avverbio che evoca un senso di nostalgia per un periodo passato, con un uso prevalente nella lingua scritta.