"Sustantivo".
/raˈme.ɾa/
"ramera" può essere tradotto come "prostituta", "sgualdrina" o "puttana", a seconda del contesto.
In spagnolo, "ramera" si riferisce solitamente a una donna che si prostituisce. È un termine che ha una connotazione negativa e viene utilizzato per descrivere una persona che si dedica a lavori di sesso in cambio di denaro. La parola è più comune nel linguaggio colloquiale e informale, rispetto alla forma scritta, e il suo uso può variare a seconda del contesto sociale e culturale.
La parola "ramera" è di uso meno comune nel linguaggio formale, ma può apparire in contesti colloquiali o in opere letterarie che trattano temi legati alla vita di strada o alla prostituzione.
"En la ciudad, hay muchas rameras que ofrecen sus servicios."
"Nella città, ci sono molte rameras che offrono i loro servizi."
"No deberías juzgar a una ramera sin conocer su historia."
"Non dovresti giudicare una ramera senza conoscere la sua storia."
"La novela retrata la vida de una ramera en los años 20."
"Il romanzo ritrae la vita di una ramera negli anni '20."
Sebbene "ramera" non faccia parte di molte espressioni idiomatiche consolidate, è talvolta inserita in frasi colloquiali per indicare comportamenti immorali o disonorevoli.
"A veces, ser ramera no es solo por falta de opciones."
"A volte, essere una ramera non è solo per mancanza di opzioni."
"La sociedad ti pinta como ramera si decides vivir diferente."
"La società ti etichetta come ramera se decidi di vivere in modo diverso."
"El estigma de ser ramera dura mucho tiempo en la comunidad."
"Lo stigma di essere una ramera dura a lungo nella comunità."
La parola "ramera" deriva dallo spagnolo "rama", che in origine era associato a rami o fronde. Il termine ha poi assunto un significato più figurato, legato all'idea di "ramificare" o "dividersi", rappresentando donne il cui comportamento o professione è visto come deviante rispetto alle norme sociali.
Sinonimi: prostituta, meretriz, squaldrina.
Contrari: virtuosità, purezza, onestà.