"Rosario" è un sostantivo femminile.
La trascrizione fonetica in alfabeto fonetico internazionale è: /roˈsa.ɾjo/
"Rosario" si riferisce principalmente a: 1. Un insieme di grani utilizzato per la preghiera, soprattutto nella tradizione cattolica, composto da 59 grani, che facilitano la recitazione di preghiere come il "Padre Nostro" e l'"Ave Maria". 2. Un luogo che può assumere il nome di Rosario (come città, ad esempio "Rosario" in Argentina). 3. Si usa anche per indicare un'offerta di preghiere o suppliche.
In spagnolo, il termine viene utilizzato con una certa frequenza sia nel parlato che nella scrittura, spesso associato a pratiche religiose.
(Lei porta il suo rosario nella borsa per pregare quando ne ha bisogno.)
En la misa, el sacerdote bendijo los rosarios que los fieles llevarían a casa.
Il termine "rosario" è frequentemente utilizzato in espressioni legate alla religione e alla cultura popolare. Ecco alcune espressioni idiomatiche che la includono:
(Fare un rosario dell'aurora.)
De rosario y de cena: Indica che le cose possono andare dal meglio al peggio.
(Tra rosario e cena.)
Quedarse con las velas y el rosario: Significa restare senza nulla, spesso in un contesto di perdita.
"Rosario" deriva dal latino "rosarium", che significa “giardino di rose” o “mazzetto di rose”. Originariamente, il termine si riferiva probabilmente a un giardino di rose e successivamente è stato associato con l'atto di recitare preghiere in una forma di meditazione.
Sinonimi: - Místico (in contesti religiosi). - Rezo (in contesti di preghiera).
Contrari: - Atei (in contesti non religiosi). - Profano (in contesti di mancanza di sacralità).
In conclusione, il termine "rosario" è ricco di significati e utilizzi che spaziano dalla preghiera alla cultura popolare, riflettendo la sua importanza nella vita quotidiana delle persone che lo usano.