Verbo
/tol.eˈɾaɾ/
Il verbo "tolerar" significa accettare o sopportare qualcosa che potrebbe essere considerato sgradevole o inaccettabile. È utilizzato comunemente in contesti sia orali che scritti, con una frequenza di uso maggiore nel contesto colloquiale per descrivere situazioni in cui una persona accetta comportamenti o condizioni avverse.
"Es difícil tolerar el comportamiento de algunas personas."
"È difficile tollerare il comportamento di alcune persone."
"Debemos aprender a tolerar las diferencias culturales."
"Dobbiamo imparare a tollerare le differenze culturali."
"Ella no puede tolerar el ruido que hace su vecino."
"Lei non può tollerare il rumore che fa il suo vicino."
Il verbo "tolerar" è spesso utilizzato in diverse espressioni idiomatiche spagnole. Ecco alcune:
"Tolerar como un santo."
"Tollerare come un santo."
Significa sopportare molte difficoltà senza lamentarsi.
"Tolerar a regañadientes."
"Tollerare a malincuore."
Descrive una situazione in cui si accetta qualcosa contro la propria volontà.
"No tolero que me hables así."
"Non tollero che mi parli in questo modo."
Esprime una netta mancanza di accettazione verso un certo comportamento.
"Tolerar el abuso es un error."
"Tollerare l'abuso è un errore."
Indica che accettare abusi è sbagliato.
"No es fácil tolerar a todos en el trabajo."
"Non è facile tollerare tutti al lavoro."
Si riferisce alla difficoltà di accettare diversi comportamenti sul posto di lavoro.
Il termine "tolerar" deriva dal latino "tolerare", che significa "sopportare" o "sostenere". Essa è composta dal prefisso "tóler-", che si riferisce all'idea di supportare o sopportare, e la desinenza verbale.
Sinonimi: - soportar - aguantar - admitir
Contrari: - rechazar - prohibir - denegar
In sintesi, "tolerar" è un verbo versatile e spesso usato nella lingua spagnola, implicando l'accettazione di situazioni o comportamenti sgradevoli, con applicazioni in vari contesti di conversazione e scrittura.